Intervention

Maria Giovanna Drago

in the frame of "Mirrors would do well to reflect more before sending back images...

24. März 2011

Petermichl Sulzbacher
„Der Frühling“
Videoscreening 22h


installation view: Maria Giovanna Drago „o.T.“ (frozen colour), 2011




TEOREMA 1968
Pier Paolo Pasolini

Bisogna cercare d’inventare nuove tecniche che siano irriconoscibili, che non assomiglino a nessuna operazione precedente per evitare la puerilità ed il ridicolo.

Costruirsi un mondo proprio con cui non siano possibili confronti, per cui non esistono precedenti misure di giudizio, che devono essere nuove come la tecnica.

Nessuno deve capire che l’autore non vale niente, che è un essere anormale, inferiore, che come un verme si contorce e striscia per sopravvivere. Nessuno deve mai coglierlo in fallo d’ingenuità. Tutto deve presentarsi come perfetto, basato su regole sconosciute e quindi non giudicabili. Come un matto si, come un matto, vetro su vetro. Perché non sono capace di correggere niente e nessuno se ne deve accorgere. Un segno dipinto su un vetro corregge, senza sporcarlo, un segno dipinto su un altro vetro. Ma tutti dovranno credere che non si tratti del ripiego di un incapace, di un’impotente. Nient’affatto. Ma che si tratti invece di una decisione sicura, imperterrita, alta e quasi prepotente. Nessuno deve sapere che il segno riesce bene per caso, per caso e tremando e che appena un segno si presenta riuscito bene e per miracolo, bisogna subito proteggerlo, custodirlo come in una teca ma nessuno deve accorgersene. L’autore è un povero tremante idiota, una mezza calzetta. Vive nel caso e nel rischio, disonorato come un bambino. Ha ridotto la sua vita alla malinconia ridicola di chi vive degradato, da l’impressione di qualcosa perduto per sempre.

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Maria Giovanna Drago
(greek – italian) currently studying Photography in Vienna at the Akademie der bildenden Künste, lives and works in Vienna.


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